Il Monte Koya è veramente ricchissimo di costruzioni e luoghi che meritano di essere visitati, ma il più importante è senza dubbio il Kongobu-ji, tempio principale del Buddhismo Shingon ed il primo edificio creato da Kobo Daishi, attorno al quale si è poi sviluppato tutto il complesso. Qui potete ammirare dipinti e oggetti religiosi oltre che un bellissimo giardino roccioso, uno dei più grandi del Giappone. Il recinto di templi che rappresenta il cuore di Koyasan viene chiamato Danjo Garan e ospita numerosi edifici, tra cui spicca il Konpon Daito, una struttura a pagoda di colore bianco e arancione che ospita una grande statua di Buddha e rappresenta il punto centrale del mandala, una sorta di essenza o centro dell’universo. È poi possibile visitare la sala principale del Monte Koya, chiamata Danjogara, e il mausoleo di Kobo Daishi (Okunoin), circondato da un vasto cimitero, il più grande del Giappone e raggiungibile tramite un sentiero che attraversa la meravigliosa foresta di cedri.
Meta di tantissimi pellegrini e turisti, il tempio di Kongobu-ji è immerso nella vegetazione del monte Koya. Questo tempio è la sede principale del Buddismo Shingon e racchiude in sé tantissimi tesori preziosi, come alcune opere d’arte della scuola Kano e il più grande giardino di rocce di tutto il Giappone. Il termine Koyasan indica un luogo sacro per il buddismo giapponese, su cui oggi sorgono numerosi templi.
Immerso nella foresta
secolare del Monte Koya, il Tempio Garan fu uno dei primi complessi costruiti
dal famoso monaco Kobo Daishi, una delle figure
religiose più venerate in Giappone e padre del Buddismo Shingon. È un insieme ampio e ricco
di edifici che vi sorprenderà per il silenzio che invita al relax e alla meditazione e per i suoi meravigliosi
gioielli architettonici, tra cui un’elegante pagoda. Meta di
pellegrinaggio, è anche uno dei luoghi più visitati del Monte Koya per il suo
fascino e la sua storia intrisa di leggende come
quella legata alla sua fondazione. Si narra che Kobo Daishi lanciò il suo sankosho, una sorta di scettro rituale usato nelle
cerimonie buddiste, dalla Cina, dove stava studiando, verso il Giappone.
Tornato in Giappone si mise alla ricerca del
luogo ideale in cui costruire il suo primo tempio e la culla della nuova religione, quando ritrovò il
suo sankosho, finito tra i rami di un pino sul Monte Koya.
Fu attorno a quel pino, ancora visibile nel sito, che fondò il Tempio
Garan, un luogo che oggi irradia un’atmosfera unica e
solenne.
Il complesso conta al
suo interno numerosi edifici, ma le due strutture principali sono la Sala Kondo e la Pagoda Konpon Daito. Il Kondo,
padiglione principale e luogo di preghiera, è una grande struttura in legno che
accoglie le più importanti cerimonie religiose. A pochi passi dalla Sala
Kondo sorge la grande pagoda a due
piani, alta 45 metri, un edificio che rapisce lo sguardo con il suo colore rosso acceso e la sua ricchezza di dettagli
architettonici tradizionali.
Il Ponte Ichinohashi è il primo ponte che si incontra accedendo al tempio Okunoin e segna l’ingresso all’area sacra. Superandolo si ha quasi la sensazione di entrare in un altro mondo, in cui si respira un’atmosfera solenne e un silenzio surreale pervade ogni angolo, interrotto solo dal vento che soffia tra i rami degli imponenti cedri centenari della foresta. Prima di percorrere il ponte è considerato rispettoso giungere le mani e fare un piccolo inchino della testa in atto di preghiera. Attraversato il ponte ci si ritrova nel cimitero del tempio, che ospita oltre 200.000 lapidi posizionate su entrambi i lati del sentiero, lungo quasi due chilometri, che conduce al mausoleo di Kobo Daishi. Il motivo della presenza di tante tombe nei pressi del mausoleo non è un caso: nel corso dei secoli molte persone, tra cui monaci, eroi di guerra, dinastie imperiali e signori feudali, sono stati seppelliti qui nella speranza che, essere vicini a Kobo Daishi, garantisse loro la salvezza. Le tombe risalgono a periodi diversi e questo fa sì che le lapidi presentino stili differenti, alcune sono più semplici, mentre altre sono più elaborate. Soffermatevi a guardarne qualcuna per notare le differenze e a individuare le più curiose, tra cui una “simbolica” realizzata da una compagnia di pesticidi che ha dedicato una lapide ai vari insetti sterminati dai propri prodotti!
La foresta del cimitero è percorsa da rivoli d'acqua che scendono lungo i sentieri. L'atmosfera del cimitero è qualcosa di unico che vi rimarrà nel cuore.
Il Tempio Okunoin è un luogo mistico e leggendario, avvolto dalla foresta secolare del Monte Koya, dove la vegetazione fitta lascia passare solo fievoli raggi di sole. All’ombra degli alberi, distese di lapidi risalenti a varie epoche compongono uno dei cimiteri più popolari e grandi del Giappone realizzato accanto al mausoleo Kobo Daishi. Secondo le credenze del Buddismo Shingon, non vi sarebbero morti nel cimitero di Okunoin, ma solo spiriti in attesa dell’arrivo del Miroku Nyorai, il Buddha del Futuro. Considerato uno dei luoghi più sacri del Paese, il Tempio Okunoin è da sempre meta di pellegrinaggio.
La Sala Torodo è la sala principale e il luogo
dedicato alla preghiera e prende il nome dalle migliaia di lanterne che
custodisce all’interno, tutte frutto di donazioni da parte di fedeli e tutte
tenute costantemente accese. Si dice che alcune lanterne siano accese da
centinaia di anni! La sala si trova dinanzi al Mausoleo di Kobo Daishi, luogo
dell’eterna meditazione del monaco, dove non è raro vedere i fedeli recitare
dei sutra, lasciare delle offerte e pregare.
Nei pressi della Sala
delle Lanterne Torodo, si trova il Mausoleo di Kobo Daishi, considerato il
sito dell’eterna meditazione. I fedeli credono infatti che
Kobo Daishi non sia morto ma sia in uno stato di eterna meditazione per questo
troverete offerte di cibo fatte sia dai
monaci che dai visitatori.
E' doveroso concludere questo paragrafo relativo al Monte Koya con un haiku (componimento poetico tradizionale giapponese):
La campana del tempio tace,
ma il suono continua
ad uscire dai fiori.
Matsuo Basho
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