Un esclusivo week end tra i bellissimi paesaggi delle vigne delle Langhe ma con un’atmosfera “pop”. 


Visitare una cantina in puro stile “pop art”, degustare dell’ottimo Barolo nella suggestiva cornice delle Langhe e scoprire ciò che di insolito si cela in queste colline.


La prima tappa del nostro week end “POP” sarà Coazzolo: piccolo comune incastonato tra le colline ed i vigneti delle Langhe

Qui potrete ammirare alcune installazioni “pop” tra cui la panchina gigante, la chiesetta della Beata Maria Vergine del Carmine ridipinta dall’artista britannico David Tremlett con la tecnica del Wall Drawing.

E, proprio partendo da questa coloratissima chiesa incastonata tra i vigneti circostanti sarete chiamate a continuare il percorso alla scoperta di un’altra piccola curiosità del territorio: la Vigna dei Pastelli di Coazzolo. Davanti alla chiesa infatti, una piccola insegna invita a proseguire il percorso per altri 150 metri, dirigendosi più in alto sulla collina per ammirare la vigna colorata e il magico paesaggio da questo punto panoramico.

In questo vigneto di proprietà dell’Azienda Agricola Anfosso Piercarlo è possibile accedere liberamente per ammirare una curiosa installazione artistica: i pastelli giganti che hanno preso il posto dei pali di legno all’estremità dei filari delle viti. Un colpo d’occhio dall’alto della collina che parte dai caratteristici vigneti delle langhe fino al Monviso intervallati da questi matitoni colorati che propongono uno scorcio insolito per questi luoghi.

E’ ora di una piccola pausa, fermiamoci a prendere un aperitivo a Neive: uno dei borghi più belli d’Italia. Situato nella parte delle Langhe Occidentali che si estende fra Barbaresco e Castiglione delle Lanze, Neive è un piccolo borgo medievale di case di pietra dal fascino antico e ricco di suggestioni. Tutto il centro storico, arroccato sulla collina, ha mantenuto l’antico impianto medievale con caratteristiche stradine in pietra e bellissimi palazzi in cotto.  A far da cornice a questo scenario senza tempo, la natura rigogliosa circostante fatta di colline e vigneti in cui il borgo è immerso e che è possibile ammirare dai suoi numerosi punti panoramici. Splendidi vigneti che producono gli altrettanto splendidi vini del territorio: Barbera e Dolcetto d’Alba, Barbaresco e Moscato d’Asti). Rimanendo in tema eno-gastronomico, al centro di Neive c’è anche il Museo Casa della Donna Selvatica (ingresso gratuito), dedicato alla produzione della “Grappa della Donna Selvatica”, un distillato molto famoso in tutto il mondo. A ciascuna bottiglia vengono aggiunte etichette disegnate a mano ed una composizione di erbe immerse nelle stesse bottigliette. Una produzione autentica che rispecchia la poetica nascosta dentro Neive, un borgo con forti radici nel suo passato dove potrete riscoprire la passione per la storia e immergervi nella calma delle stradine di pietra.

Ultima tappa della giornata: Grinzane Cavour con il suo Castello e la sua Enoteca

Il Castello di Grinzane Cavour sorge in uno dei paesaggi più pittoreschi della Langa, a 5 km da Alba. L’imponente costruzione, realizzata intorno alla torre centrale della prima metà del secolo XI, si può ammirare in tutta la sua bellezza, grazie ai restauri iniziati nel 1960, in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia. A giugno 2014 il Castello ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità – UNESCO, insieme ai “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato”

All’interno del Castello ha sede l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, costituita nel 1967, prima fra quelle della Regione.
Una vetrina prestigiosa dei migliori vini e grappe piemontesi, rigorosamente selezionati; primi fra tutti, il Barolo e il Barbaresco.

I vini esposti sono in vendita, abbinati ai più significativi prodotti tipici della zona.

Dopo un’ottima colazione, partenza con destinazione La Morra.

Qui potrete ammirare uno dei gioielli pop delle Langhe: la cappella del Barolo o delle Brunate.  Un edificio a dir poco bizzarro, che svetta tra le splendide e dolci campagne delle Langhe. Venne costruita nel 1914 come riparo per le intemperie per coloro che lavoravano nelle vigne, e non venne mai consacrata. Per moltissimi anni rimase in disuso, lasciata in balia del tempo che trascorreva inesorabile, contribuendo alla sua lenta rovina. Ma nel 1972, la famiglia Ceretto decise di darle una nuova possibilità: acquistata assieme ad un vasto appezzamento di vigneti, la piccola cappella era poco più di un rudere. In pochi anni, la trasformazione incredibile. el 1999, il compito di restaurarla venne affidato a due artisti, David Tremlett e Sol LeWitt, che tra un bicchiere di buon vino e uno sguardo al panorama mozzafiato delle Langhe, ebbero un vero colpo di genio. Gli uomini si spartirono equamente il lavoro, in modo tale che Tremlett ebbe da occuparsi delle decorazioni interne e LeWitt dell’aspetto esteriore. Il risultato è a dir poco incredibile, e ha reso la Capella della Madonna delle Grazie il fiore all’occhiello di La Morra e di tutta la regione. La chiesa è diventata il simbolo più moderno di queste affascinanti terre baciate dal sole, grazie ai mille colori vivaci che caratterizzano la sua facciata e i dettagli accoglienti che si possono ammirare al suo interno.

E’ finalmente giunta l’ora di incontrare il Re delle Langhe: il mitico Barolo!

Anche stavolta in chiave POP: il leifmotiv del vostro week end!

Il nome della cantina vale da sé già il programma: l’Astemia Pentita

Nel territorio di Barolo, sulla collina dei Cannubi, dove il crinale che ospita i vigneti più preziosi delle Langhe inizia a salire verso il centro del paese, sorge L’’Astemia Pentita, la prima cantina vitivinicola pop voluta da Sandra Vezza.

Il nome della cantina, infatti, racconta già in sé la nascita del progetto: Sandra Vezza, da sempre astemia, con la decisione di dedicarsi alla produzione vitivinicola, annuncia definitivamente il proprio pentimento. Un amore assoluto per le Langhe e per il vino che, fin da piccola, l’imprenditrice ha sviluppato grazie al nonno che, prendendola per mano, la portava a passeggiare tra i filari e a cui, oggi, è riuscita a dare seguito con un progetto dalla connotazione innovativa e dirompente, grazie anche a un’architettura unica nel suo genere. L’architettura dell’edificio è una dichiarazione d’amore verso l’estetica pop. Due grandi volumi sovrapposti appoggiati sulla dolce collina dei Cannubi evocano le forme di due casse da vino fuori scala. Un cuore produttivo completamente interrato e nessuna recinzione a protezione della cantina, che è circondata solamente da filari di vite, per rispettare l’ambiente e sottolineare la forte appartenenza al paesaggio. Per gli spazi interni di Sandra sono stati privilegiati quei materiali naturali che hanno un legame con la produzione vitivinicola, come ad esempio la rafia, usata per avvolgere le bottiglie e proteggerle durante il trasporto. Tradizione e audacia si contrappongono fondendosi per dare vita a un progetto architettonico unico nel suo genere. Alla pavimentazione che evoca la natura e la tradizione, si contrappongono i soffitti della cantina che presentano grandi dipinti murali, realizzati da artisti locali, dall’estetica pop e surrealista, che creano nel visitatore l’illusione di essere realmente all’interno di una cassa di vino nel momento in cui una mano sta estraendo una bottiglia. Per l’arredo della cantina, immancabili alcuni dei prodotti iconici di Gufram, come il divano Bocca, il Cactus, ma anche progetti più recenti come la poltrona Roxanne.

E’ il momento della degustazione….

Langhe DOC Nebbiolo, Barolo DOCG, Barolo Terlo DOCG, Barolo Cannubi DOCG vi faranno girare la testa!

E’ ora di pranzo! Dopo la degustazione di Barolo è bene affiancare un delizioso risotto al Barolo che potrete gustare nella splendida cornice del borgo di Barolo, appunto. Vi consiglio il ristorante Barolando, in pieno centro storico. 

Dopo pranzo fate un tour del piccolo e delizioso borgo di Barolo. Potete visitare il Museo del Vino e l’affascinate Museo dei Cavatappi.